martedì 26 marzo 2013

Considerazioni... ad un anno dalla nascita

Con Foggiapalooza le band dell'underground cittadino provano a organizzarsi e a collaborare per la prima volta in un progetto che non presuppone l'arricchimento del solito furbetto di turno, pronto a speculare sulle aspirazioni frustrate dei musicisti. Per la prima volta ci si organizza dal basso, tutti insieme, per dare una prospettiva ad una scena, e forse un futuro. Una vetrina quindi, e da oggi un modo per autofinanziare la musica, in maniera orizzontale e condivisa. E, soprattutto, un agorà, uno spazio di confronto per tutti quelli che intendono fare musica a Foggia e non sentirsi soli in una città che non a torto viene paragonata ad un deserto culturale.

Abbiamo provato a far attraversare questo progetto alle band foggiane. Alcune hanno aderito in maniera entusiastica, e sono immediatamente entrate a far parte del collettivo, condividendo con noi tutti i passaggi significativi di questa esperienza. La maggior parte delle band, a dir la verità, ha vissuto il Foggiapalooza come l'esperienza di una sera, come l'ennesima suonata gratis da archiviare, non interessandosi minimamente al progetto. E di questo ci rammarichiamo profondamente.

Continuare ad inseguire l'occasione della vita tramite concorsi farlocchi e truccati, oppure provare a raccattare serate in improponibili locali davanti a quattro gatti per quattro soldi, purtroppo, non paga. Non paga nemmeno accontentarsi della propria dimensione di band cittadina, perchè a Foggia ci sono diversi progetti che meriterebbero di uscire e avere riscontro in ambito nazionale. Non paga, inoltre, farsi i cosiddetti cazzi propri, perchè da soli non si va da nessuna parte. Così come non paga, infine, tirar fuori cifre da capogiro per arricchire i soliti volponi. Queste sono considerazioni che non vengono fuori dal nulla. C'è una storia di fallimenti artistici a testimoniarlo.

Foggiapalooza è una cosa nuova. Piccola. In embrione. Ma nuova. E come per tutte le novità, crediamo che valga la pena provarci se si vuole davvero cambiare qualcosa nella realtà in cui viviamo. L'invito è quello di partecipare, di vivere il nostro evento in maniera attiva, di sostenerlo e di farlo crescere. Perchè potrebbe essere un'occasione per tutti quelli che sostengono la musica indipendente, in città. Se poi avete da fare altro, quella sera, che cade una sola volta al mese... lo capiremo. D'altronde avete fatto altro negli ultimi venti anni, perchè cambiare proprio adesso.

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