giovedì 13 settembre 2012

Foggiapalooza 5: Il report della serata

Ci sono giorni in cui ti alzi la mattina, ti guardi allo specchio e pensi: che vita del cazzo, ho una laurea in lettere che non serve nemmeno per pulirsi il deretano, non ho un lavoro e forse non lo avrò mai, il mondo fa schifo e Monti sta facendo rimpiangere agli Italiani quel porco di Berlusconi, il Foggia ha perso 3 a 2 in casa con il Francavilla e io sono riuscito a non prendere una scommessa con vincita da 30 euro. Ci sono invece altri giorni in cui ti svegli con il petto gonfio di orgoglio e di felicità. Sei stato infatti tra i ragazzi e le ragazze che la sera prima hanno dato vita all'evento underground più importante di Foggia città, il cosiddetto Foggiapalooza, con quattro band libere di esibirsi senza vincoli di sorta e con tanta tanta gente in grado di arricchire l'evento con arte, parole e idee. Quei giorni può allora succedere che porti a spasso il tuo cagnolino, preso appena la settimana prima dal canile di Turi, e ti ferma una troupe fotografica francese che ti offre 200 euro per immortalare il cucciolo ai piedi delle belle gambone di una bionda top model, per il catalogo online della Daxon. Dove voglio arrivare con tutte queste chiacchiere? Non lo so, ma sicuramente Foggiapalooza porta culo. Segnatevelo.


Andiamo al report della serata, ormai sempre più richiesto dagli astanti di questa simpatica sagra mensile. I Preti Pedofili hanno aperto alle 21:20. Non è una notizia. Hanno suonato tutto Faust. Questa è una notizia. Cos'è Faust? Il nuovo album dei Preti Pedofili. Hanno fatto un nuovo album i Preti Pedofili? Si, è uscito a Luglio, quando tu stavi a Siponto a pomiciare sulla spiaggia piena di monnezza con la tua ragazza di San Severo. Ah e dove lo posso trovare questo nuovo album dei Preti Pedofili? Lo puoi trovare online ai seguenti link: download: http://www.carrejecarreje.it/Faust.rar , streaming: http://www.rockit.it/pretipedofili/album/faust/20043 Un'ultima cosa, ma chi sono sti Preti Pedofili? Vaffanculo.


I Blind Cows sono la bandiera del grunge di Capitanata. Voi giustamente osservete che non esiste il grunge di Capitanata. Però esistono i Blind Cows, e questo non può essere messo in discussione visto che ci sono decine e decine di concerti a testimoniarlo. In questo anno di attività infatti il quartetto ha maturato diverse esperienze live le quali hanno inevitabilmente oliato a dovere una macchina che si è sempre distinta per la potenza del motore e l'ordine dell'esecuzione. E' la seconda volta che suonano al Foggiapalooza, e anche in questa occasione hanno lasciato il segno per un sound che io personalmente ho trovato ancor più levigato e fulgido della precedente esibizione. Forse dico così solo perchè questa volta ero posizionato lateralmente, incatenato nell'ingrato compito di distributore di birre, potendo così fruire di una diversa prospettiva acustica. Fatto sta che questo gruppo piace e tanto. Osservazioni più dettagliate, a testimonianza dell'attenzione con cui seguo i vari live per poi compilare questo report: la seconda voce di Gispette si sentiva meglio, lui è un ottimo vocalist e quando supporta con decisione la timbrica più istintiva del frontman, Giuseppe, il risultato è davvero notevole. Domenico alla chitarra invece è semplicemente impeccabile, poi vabbè con quella chioma, mmmh. Non sono diventato omosessuale, ora la smetto. Viva i Blind Cows!


I Maybe I'm erano le star della serata. Arrivavano a Foggia dopo un minitour che li ha visti esibirsi prima a Carovigno, poi ad Avellino. Foggia, Carovigno, Avellino. C'è qualcosa che accomuna queste tre squallide città del meridione più disastrato? Si, il tour dei Maybe I'm appunto, che a quanto pare scelgono le tappe dei loro live scorrendo all'incontrario la classifica del Sole 24 ore sulle città più brutte e povere d'Italia. Personalmente mi sento di consigliare al duo campano anche Sava in provincia di Taranto, Stornarella e Potenza. I Maybe I'm fanno una sorta di blues folk psichedelico. I suoni sono grezzi, diretti, ma riescono comunque ad impallarti grazie alle code strumentali che caratterizzano i loro brani e che li fanno deragliare dai sicuri binari dai quali erano partiti. Le forme canzone, infatti, in mano ai due vengono completamente destrutturate in maniera così graduale e consapevole da farsi quasi prevedere dallo spettarore attento, quale io sono, lasciando invece di sasso lo spettatore ignorante e disattento. Alla fine lo spettatore attento ha avuto in regalo i loro due album, mentre lo spettatore disattento o se n'è andato fuori in preda a una crisi di inferiorità oppure è andato a comprare i loro due album al prezzo di 10 euro due, oppure 8 euro il secondo e 5 euro il primo. Sta di fatto che l'attendibilità sulla mia attenzione (ma la parola attendibile deriva forse da attenzione?) può essere bellamente smentita dal numero di birre che avevo ingurgitato alle ore 23 e dal mio incontenibile entusiasmo, pari a quello di una ragazzina al concerto di Emma Amoroso, quando ho ascoltato l'irresistibile riff di Homeless Jinga, singolo dell'omonimo album, e correlato da un fantastico videoclip che adesso tutti insieme ci rivediamo.



Le cronache locali hanno riportato di uno screzio avvenuto nel corso dell'esibizione dei Maybe I'm tra Nando, cantante e leader del gruppo, e Simone, unico redattore della rivista online Acidi Viola (quella che fa le recensioni pagate per intenderci), anch'egli piombato da Salerno in quel di Foggiapalooza. Possiamo alfine rivelarvi che la gag dell'insulto era preparata e fa parte di tutte le esibizioni dei Maybe I'm, i quali spesso ricorrono a simili espedienti per richiamare all'attenzione gli spettatori disattenti. Ah, un'ultima cosa dovevo dirvi, leggetevi la recensione che ha fatto ondarock (no acidi viola, ONDAROCK!) dell'album Homeless Jinga e rendetevi conto di chi o che cosa viene a suonare al Foggiapalooza!


Nastenka aspetta un altro è un progetto che davvero può entusiasmare. Una base beat sulla quale si dipanano i testi in prosa di Alfonso Errico (elemento di spicco del panorama culturale foggiano), seguito a espressione dalle linee di basso di Mauz e dagli arpeggi di Leo. Un'esperienza che è del tutto pensata e concepita per la dimensione live, dato che una intonazione diversa nel recitato è in grado di deviare le armonie del gruppo verso orizzonti a volte più lirici e a volte più caotici. In particolare risulta evidente il ruolo che ha il basso in questo progetto, totalmente staccato dalla ritmica e tendente ad isolarsi in percorsi sonori che piombano sui testi quasi come degli ictus metrici, volti ad accentuare i momenti più espressivi del racconto/monologo. L'esperienza dei Massimo Volume è evidentemente una linea guida per la band, il che è sicuramente un bene data l'importanza da troppi non riconosciuta del gruppo di Clementi. Dall'altra parte c'è da dire che la cifra connotativa dei Nastenka aspetta un altro sta nella base ritmica, che essendo elettronica, incatena l'esibizione in una prospettiva virtuale, cinerea, da musica ambient o da film apocalittico. Il che dà un tocco di postmoderno a quanto messo in atto e anche un qualcosa di sinistro. Riuscire a tradurre in un album quanto pensato per la musica dal vivo sarà sicuramente impresa ardua, perchè il progetto necessita di una cura del suono e dei dettagli quasi maniacale. Noi critici austeri e personaggi severi li aspetteremo al varco, pronti a bacchettarli o ad esaltarli per l'occasione. Ad ogni modo, per come si sono presentati, hanno già tutti gli occhi puntati addosso.


Chiudiamo come di consueto con personaggi collaterali ma del tutto funzionali al successo del Foggiapalooza. Questa è Valentina, la sua amica con la testa bassa non so riconoscerla, probabilmente non la conosco nemmeno. Valentina è presente a tutti gli eventi con le sue esposizioni artistiche. Lei come molti altri ragazzi e ragazze, ha sempre vissuto il Foggiapalooza in maniera attiva, arricchendolo della sua arte e della sua disponibilità. Ed è questo che noi vorremmo diventasse il Foggiapalooza, un momento di incontro di idee e personalità intorno all'evento musicale. Deve arrivare un giorno in cui la gente, a causa della quantità di cose che stanno intorno ai gruppi,  non seguirà più i concerti e i gruppi suoneranno davanti a una sala vuota. Vogliamo giocolieri, mimi, saltinbanchi, filibustieri, domatori e droghieri, in grado di animare sempre più le nostre serate. E quale occasione migliore se non quella del prossimo evento per mettere in atto questo folle proposito, Foggiapalooza 6: Halloween Night. Il 31 ottobre, mercoledì, Foggiapalooza apre i cancelli alle ore 18 con il live contest aperto a tutti. Per potervi iscrivere mandate una mail con nome del gruppo, componenti e scheda tecnica a andreastrippoli@libero.it. Il vincitore del contest sarà decretato dai voti del pubblico (non dal numero dei voti, ma dalla media dei voti dati, tipo 6, 7, 8 come a scuola) e in palio la possibilità di suonare per l'intero set serale dello stesso 31 ottobre e di registrare un pezzo presso i pretipedofili studios a Los Angeles. Inoltre visto che la giornata sarà lunga e festaiola, allestiremo, tempo permettendo, uno stage acustico fuori che prenderà vita tra un set e l'altro, e un dj set rock dopo le 24, così facciamo concorrenza ai vari discotecari che si vanno a rincretinire al Domus la stessa sera. Vi piace l'idea? Bene. Non è la mia. Un giorno vi dirò di chi è. Per ora me ne prendo ingiustamente i meriti. Ci vediamo i 31 per l'Halloween Night del Foggiapalooza. Vi saluto con il nostro stupido motto (questo si di mia creazione) Stay Foggia? Stay Palooza!