La
monnezza ci sta sommergendo. In tutti i sensi. Foggia ormai è lo
scenario perfetto per simboleggiare il totale decadimento post- moderno e
noi, noi giovani menefreghisti, abbiamo intenzione di portare
all’estremo questa marcescenza cosmica svaporando i rifiuti in putride
onde sonore. Per anestetizzarci. Oppure credete davvero che a febbraio
va il PD al governo e la situazione migliora per tutti? AH AH AH! Balle!
Le uniche prospettive buone sono salvare la pellaccia, onorare il
Natale (che rimane a tutti gli effetti
la miglior festività) e fingersi tristi per tutto il resto dell’anno.
Così quando lo stronzo di turno vi chiederà se avete trovato lavoro,
potrete sempre scoppiare in lacrime, evitando così di rispondere.
In tutto ciò c’è il Foggiapalooza. Che non rappresenta affatto un
elemento di discontinuità rispetto allo sfacelo urbano da cui proviene,
anzi. Foggiapalooza prova ad enfatizzare in maniera entusiastica la
deriva sociale e igienica a cui è approdata Foggia ormai da anni, (dal
1995 direi, anno della retrocessione in serie B), proponendosi come sua
ideale colonna sonora. I cumuli di rifiuti che si adagiano sulle nostre
sgarrupate strade come dei vecchi sgarrupati (che metafora!)
necessitano della nostra musica per esprimere al meglio la propria
essenza. Esiste una città più brutta di Foggia? Questa è la domanda a
cui solo Sgarbi ha saputo rispondere. Sono ancora in troppi a sostenere
che Potenza è peggio. Noi, sabato 19 gennaio, gli faremo cambiare idea.
Foggiapalooza 9!
SOLQUEST (ambient da Perugia)
Ad aprire la serata è Solquest, eclettico polistrumentista proveniente
da Taranto ma residente in Perugia. Spesso la parola eclettico viene
utilizzata per definire quegli artisti il cui unico obiettivo è proporre
dei pipponi non-sense completamente autoreferenziali che nessuno è in
grado di comprendere, spacciandosi così per geni incompresi. Be, questo è
proprio il caso del nostro Solquest, il quale nella sua lunga e
poliedrica carriera ha saputo incontrare gli sfavori del pubblico di
tutta la penisola con un’ostinazione tanto ferrea da portarmi a credere
che, probabilmente, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio genio. A
dicembre 2012 è uscito il suo nuovo album che si intitola “In spite of
black clouds over my head, I still got a rainbow in my hands”. E’ il suo
settimo lavoro. Al di la delle facili ironie con cui provo volgarmente a
strappare sorrisi a scapito dei talenti che mi accingo a descrivere,
devo rivelarvi che ho visto una volta, due anni fa, un suo live in quel
di Bari e sono rimasto incantato. Il Solquest infatti costruisce nel
corso del proprio set dei veri e propri muri sonori in maniera graduale,
aggiungendo pian piano minimali alchimie alla struttura del suo brano,
che diventa una sorta di work in progress. Se abbiamo deciso di farlo
scendere da Perugia un motivo ci sarà. Sarete voi a capire quale.
Preti Pedofili (post-rock da Foggia)
Avremmo evitato di proporvi nuovamente il tedioso set dei Preti
Pedofili se non fosse che non si sono ancora esibiti al Foggiapalooza
con la novità che ammanta di freschezza e compiacenza il loro
fallimentare progetto musicale. E questa novità è evidentemente
l’entrata nella band, in veste di bassista, del carismatico Enrico
Romano, una delle personalità più appariscenti dell’intera scena
musicale foggiana. Inoltre i nostri Preti potrebbero anche proporvi dei
brani inediti, visto che dopo due album, scivolati mestamente tra
l’indifferenza generale, hanno deciso di rilanciarsi con uno split ep di
imminente uscita con i celeberrimi Nastenka aspetta un altro, vera e
propria gemma dell’underground foggiano. Insomma i motivi per godervi
questo set non sono pochi, non sono nemmeno molti in realtà, sono due,
appunto. Vi bastano? E fateveli bastare perché questo offre la casa.
Keet’em Murt (Punk da Pescara, San Severo)
I Keet’em Murt sono gli headliner della serata. Il loro punk
devastante, diretto e saltellante allieterà il nostro sabato sera.
Pensate che questo gruppo è in giro dal 2008. Non so molte cose su di
loro quindi cercherò di sopperire a questa mancanza di informazioni
sparando cazzate. Scherzo. Vi copio e incollo un estratto di una
recensione che ho trovato su punk4free.org, relativa al loro disco di
esordio “Nero disilluso”: “i Keet'em Murt (noto appellativo pugliese per
definirti l'ultimo delle merde), sono un gruppo coerente e preciso,
come nella musica cosi' nelle tematiche; che pur non usando tempistiche
da formula uno riesce a caricarti, non riesco pero' ad inserirli in
nessun contesto (..meglio..), se non nella realta' in cui vivono, sara'
che sono di parte, sara' che sono miei compaesani, ma qui nessuno mi
paga quindi.. anzi sapete che vi dico, se non vi piacciono siete solo
dei modaioli del cazzo.” Che dire. Con delle motivazioni così solide a
perorare la loro causa non ci resta che prepararci a pogare di brutto
per dimostrare di non essere affatto dei modaioli. Del cazzo per giunta.
Viva i Keet’em Murt!
Sin Lies Bolder (Alternative rock da Foggia)
Sin lies bolder è un verso di una canzone degli Alice in Chains, Bleed
The Freak, contenuta nell’album Facelift (1990). Quante cose so. “When
the pig runs slower Let the arrow fly When the sin lies bolder I'll
pluck out thine eye” che significa “Quando il maiale corre più
lentamente fai volare la tua freccia, quando il peccato giace più
audace, io ti caverò l’occhio”. In pratica non significa un cazzo, come
il 99% dei testi grunge e soprattutto i testi di Lane Stanley, noto
eroinomane che faceva il cantante per pagarsi le dosi sempre più
abbondanti con le quali si è poi ammazzato. Sto ovviamente scherzando. E
chi non capisce la mia gretta ironia è un bifolco. Gli Alice in Chains
sono sicuramente uno dei progetti più interessanti degli anni ’90, e
tutta la scena grunge di quel periodo ha lasciato profondi solchi nei
cuori della mia generazione. I Sin Lies Bolder proveranno a rinverdire
quelle sonorità e quell’humus che oggi forse viene riscoperto in maniera
più consapevole, con una formazione composta da cinque solidi
musicisti foggiani. Saranno loro a concludere la serata.
Conclusioni spicciole. Foggiapalooza è gratis è lo sarà sempre. Come
Facebook. Se preferite andare a ballare, come sempre, siete fuori. Se
siete dei cretini, siete fuori. Se siete fighetti, siete fuori. Se siete
punkabbestia siete fuori. Praticamente siamo intolleranti verso tutte
le tipologie di persone, di conseguenza siamo i più tolleranti di tutti.
Se volete offendermi in privato per le stronzate che scrivo, vi do il
consenso di farlo. Non mi offendo. Almeno in privato. (questa è degna di
Davide De Vito).
SABATO 19 GENNAIO 2013. START ORE 22.
FOGGIAPALOOZA 9. RIEMPIAMO DI COLOR…no aspè com’era DIAMO UNA COLORATA
ALLA NOSTRA CITTA’!
STAY FOGGIA? STAY PALOOOOOOOOOOOOOZA!!!